mercoledì 12 novembre 2014

RIFORMA SANITARIA: LA VERITA’ VIENE A GALLA

RIFORMA SANITARIA: LA VERITA’ VIENE A GALLA


L’OSPEDALE DI GEMONA DIVENTERA’ UN PRESIDIO PER LA SALUTE

Le bugie hanno le gambe corte anche se a dirle è il PD regionale, partito che ultimamente si è costruito questa specie di immunità, un velo protettivo su tutto quello che fa o, aggiungiamo noi, disfa!
Eh si, è giusto dire disfa. Dopo la serata di Gemona organizzata dai comitati a difesa dell’ospedale San Michele emerge finalmente, senza discussioni o sfumature, la verità riguardo a ciò che comporta la riforma della Sanità regionale per il nostro comprensorio.
Nel poco spazio concessoci dalla maggioranza che governa Artegna sull’ultimo numero di InformArtegna avevamo potuto esprimere la nostra contrarietà verso una riforma, quella Serracchiani-Telesca, che accentra tutto verso i grandi centri creando un forte disagio per i territori pedemontani e montani già di per se penalizzati.
Ora chiarezza è fatta, anche se per noi era tutto chiaro fin dall’inizio e potrebbe tradursi in una beffa tremenda, in quanto tra poco l’ospedale San Michele non sarà più un ospedale. Possiamo dire questo perché dopo la serata pubblica di Gemona, alla presenza di diversi consiglieri regionali di tutti gli schieramenti, è emersa la verità ovvero che, gradualmente (vedremo quanto!), l’ospedale San Michele:
-verrà convertito a presidio per la Salute e quindi non sarà più un ospedale;
-non avrà più il pronto soccorso che verrà tramutato in un punto di primo intervento e accoglierà solo codici bianchi e verdi mentre non accoglierà più codici rossi e gialli, con una disponibilità del servizio ad applicazione totale delle riforma di 12 ore;
-non avrà più l’area di emergenza annessa al pronto soccorso;
-perderà una trentina di posti letto;
-avrà una sola ambulanza (sperando si muova assieme ad un medico);
-diventerà un grande poliambulatorio;
-avrà 8 posti letto per i degenti che non possono essere tenuti a casa ma che verranno seguiti dai medici condotti e quindi, anche i medici condotti di Artegna, a turno, andranno nel grande Poliambulatorio di Gemona.
Queste sono le certezze che sono emerse e sulle quali nessun consigliere regionali del PD presente alla serata (Cremaschi, Boem, Agnola) ha potuto mentire anche perché di fronte, oltre ad avere i loro avversari politici (Zilli-Lega, Revelant-Ar, Riccardi-Fi, Novelli-Fi, Savino-Fi) ed anche qualche alleato che la riforma non l’aveva votata (Pustetto-Sel), si sono trovati una platea preparata ed anche molto arrabbiata. All’interno della sala di Salcons era palpabile la tensione da parte di molti cittadini consapevoli del tranello che questa riforma contiene per la pedemontana.
Va sottolineato che tutti i servizi che secondo la Serracchiani e l’assessore alla Sanità Telesca verranno ampliati o portati a Gemona per addolcire la pillola al comprensorio, sono servizi che già ci sono e che funzionano. Serracchiani e Telesca tra l’altro hanno inviato una lettera dicendo che non avrebbero potuto presenziare….
In questi giorni abbiamo letto su un giornale locale un titolone con scritto “Serracchiani rassicura l’ospedale non chiuderà”. Effettivamente non chiuderà ma come è ormai chiaro NON SARA’ PIU’ UN’OSPEDALE!
Condividiamo totalmente il messaggio finale del Sindaco di Gemona Paolo Urbani il quale, a dir poco arrabbiato, si è rivolto tra gli altri anche ai suoi colleghi sindaci facenti parte del PD, che fino ad ora hanno appoggiato la riforma per non andare contro al proprio partito. Il Sindaco di Gemona su di loro si è espresso dicendo senza mezze parole: “PRIMA IL TERRITORIO E LA NOTRA GENTE, DOPO IL PARTITO”.
Come potremmo non essere d’accordo su questo; abbiamo sempre sostenuto QUESTO CONCETTO NATURALE e lo sosteniamo anche ora su un argomento delicato come questa riforma sulla quale il nostro Sindaco assieme alla Giunta comunale ed alla maggioranza al completo non ha esitato ad allinearsi con la linea di partito, appoggiando la riforma, mettendo in secondo piano il proprio territorio e ridicolizzando l’opposizione preoccupata.
Ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine!

Ora non ci resta che proseguire questa battaglia, ringraziando i comitati a difesa del San Michele e assicurando loro il nostro appoggio per riuscire a cambiare questa riforma e garantire alla nostra gente un  servizio sanitario adeguato. 

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