mercoledì 5 novembre 2014

RIFLESSIONI SULLA SERATA PD A GEMONA

A distanza di ventiquattro ore non riesco ancora a distogliere il pensiero dalla serata di ieri, organizzata dal PD di Gemona (o dai PD del comprensorio), in cui ho avuto l’onore di ascoltare la Governatrice fvg Serracchiani assieme all’assessore alla Sanità fvg  Telesca. E’ stata, per quanto mi riguarda, una serata di quelle imbarazzanti, che ti lasciano l’amaro in bocca e ti fanno capire la qualità ed il livello di coloro che ti governano a gestiscono la nostra sanità.
Ho potuto ascoltare la superficialità della Serracchiani su un tema così importante; oltre a riempirsi la bocca di alcune frasi ridondanti sull’ospedale di Gemona e per il nostro territorio come: implementeremo i servizi; miglioreremo l’assistenza; aumenteremo l’assistenza domiciliare ecc…nulla di concreto ha saputo dire o portare. Perché è evidente che le belle (neanche tanto) parole per essere messe in pratica vanno riportate su un testo (legge) ed approvate. E su questo mai la Serracchiani ha asserito paventando qualche modifica dell’attuale testo che prevede un ridimensionamento dell’ospedale di Gemona.
Evidentemente il governatore fvg, in altre faccende già impegnato (PD nazionale), ha imparato un copione e non sa dire altro. Emerge oramai in maniera palese che questa riforma, se non verrà modificata in tempi brevi, penalizzerà enormemente il nostro territorio. L’ospedale di Gemona non avrà più il pronto soccorso, non potrà più accogliere codici rossi o gialli, avrà invece un semplice punto di primo intervento per accogliere i codici bianchi e verdi mentre per quanto riguarda le degenze si trasformerà un una sorta RSA e poco altro. Gradualmente, ma non molto, alla notte il presidio verrà chiuso e chi passerà troverà la porta chiusa.
Tutto ciò secondo me è scandaloso, mi fa rabbrividire pensando alla pedemontana ma non solo, anche a tutta quella parte montana (vedi Canal del Ferro e Val Canale) sempre più lontana da un servizio sanitario di prim’ordine ed al tarcentino che spesso indirizzava i propri cittadini verso Gemona. C’è veramente da augurarsi che dal primo gennaio in poi nella nostra zona delle patologie purtroppo comuni per le quali i tempi di intervento sono fondamentali come gli infarti o gli ictus calino drasticamente altrimenti potremmo veramente venire a conoscenza di brutte storie.
Una riflessione va fatta anche sull’Assessore Telesca la quale mi dicono sia un assessore tecnico ma, caso strano, sulle domande tecniche fa rispondere i tecnici. In questo caso per rispondere sui numeri attuali dell’ospedale di Gemona ha fatto intervenire il Dirigente Marcolongo il quale ha letto dei dati sbagliati. Il Dirigente, con fare saccente, snocciolava dati tipo 35 interventi di pronto soccorso di cui 7 codici rossi 28 codici bianchi e verdi nel 2013…immaginiamo nell’ultimo periodo del 2013. Fortunatamente tra il pubblico era presente un’infermiera che prontamente, con dati ufficiali, sbugiardava il Dirigente. Solo i codici rossi in quel periodo erano stati ben 129. A quel punto il dott. Marcolongo annuiva e diceva di aver sbagliato dati. INCREDIBILE, DICO INCREDIBILE!
A nulla valgono le scuse della Governatrice! Quando si leggono dei numeri ci si può sbagliare ma qui si è oltrepassato il confine del ridicolo, anche perché attorno ai numeri sbagliati è stato fatto il ragionamento che giustificava la chiusura del pronto soccorso a favore del punto di primo intervento.
E se non ci fosse stata l’infermiera tra il pubblico? Bella presa in giro generale!
Io sinceramente come piccolo amministratore, seppur di opposizione, del nostro comune mi sono veramente sentito una volta ancora preso in giro su un tema così importante.

Governatore e Assessore hanno dato prova di assoluta impreparazione e superficialità sull'argomento e considerando che altre riforme sono al vaglio di questa giunta mi auguro che questo pool di persone al servizio della Serracchiani non devasti irrimediabilmente il Friuli.
                                                                                                                            Alessandro Marangoni 

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