mercoledì 5 novembre 2014


BILANCIO E TRIBUTI: CI VUOLE PIÙ EQUITÀ!


Nella seduta di consiglio dello scorso 3 luglio c’è stata la discussione e di seguito l’approvazione del bilancio di previsione 2014 ed in seguito sullo stesso vi è stata una sostanziosa variazione nella seduta del 04-10-2014. Come già successo nel corso del 2013 il bilancio di previsione è stato presentato ad annata abbondantemente in corso. Ciò si è reso obbligatorio, negli ultimi 2 anni in particolare, in quanto solo nella seconda metà dell’anno c’è stata chiarezza per quanto riguarda i trasferimenti ordinari nei comuni da parte della Regione. I trasferimenti ordinari sono ritornati su livelli sufficienti, come nel 2012, in seguito ad un 2013 di forte calo. Per commentare con adeguatamente un bilancio dovremmo scrivere almeno una decina di pagine rischiando seriamente di annoiarvi per questo abbiamo deciso di soffermarci solo su alcune parti fondamentali.
Una rilevante importanza nelle voci di entrata del nostro bilancio è rappresentata dalla parte tributaria. E’ su questo tema che abbiamo concentrato gran parte dei nostri ragionamenti che vogliamo sottoporvi. L’introduzione della IUC che comprende al suo interno l’Imu (sulle seconde case e terreni fabbricabili), la TARI (tassa sui rifiuti) e la TASI (tassa sui servizi indivisibili) è stata la principale novità di bilancio. La somma di queste, assieme all’addizionale IRPEF aumentata nel 2014 dello 0,1% (40.000€ anche se il Sindaco si è ben guardato dal riportarlo su InformArtegna) ed ad alcune piccole voci di imposte si attesta sui 975.854€. Nel 2013 le stesse voci (ad eccezion fatta per le Tasi) portavano all’ente 963.155€. In pratica tra il 2013 ed il 2014 i cittadini di Artegna hanno visto aumentare le tasse verso l’ente comunale globalmente per  12.600€. Le nostre osservazioni in merito non si sono focalizzate sull’aumento (poco più dell1%) ma sul metodo di distribuzione delle imposte. E’ indubbio infatti che la TASI rappresenta una ulteriore anomalia che provoca una tassazione distribuita in maniera poco equa e di seguito vi spieghiamo il perché. La TASSA SUI SERVIZI INDIVISIBILI stimata per Artegna sui 90.000€ dovrebbe servire a coprire una parte di quei servizi che riguardano la collettività come l’illuminazione pubblica o la manutenzione delle strade ma il calcolo di essa si fa in base alla proprietà; il metodo di calcolo è identico a quello dell’IMU. Proprio per questo ci sono varie criticità che di seguito elenchiamo:
-chi vive in affitto non paga pur usufruendo comunque delle strade e dell’illuminazione pubblica alla stessa maniera di coloro che hanno una casa di proprietà piccola o grande;
-non c’è una vera agevolazione per le categorie meno abbienti (vedi anziani, famiglie monoreddito, persone in particolare difficoltà);
 -la TASI non tiene assolutamente in considerazione il reddito.
In pratica si tratta dell’ennesima patrimoniale che purtroppo, viste le caratteristiche della nostra popolazione e delle nostre abitazioni, colpisce di più le fasce deboli. La nostra proposta in merito è stata da subito quella di agire come molti comuni della zona (nel nostro comprensorio quasi tutti) hanno fatto, ovvero, tenere la TASI a 0 per le abitazioni lasciandola solo per le pertinenze andando invece ad innalzare l’addizionale comunale Irpef di un ulteriore 0,1%. Ricordiamo che l’addizionale Irpef si applica solo verso chi ha reddito, non si applica sulle pensioni minime, non si applica su chi è in cassa integrazione. In pratica viene pagata da chi può in proporzione al proprio reddito. La nostra proposta non è stata accettata ma su questo ragionamento, in attesa ormai delle nuove disposizioni nazionali, non intendiamo desistere. Stiamo infatti valutando un metodo di addizionale Irpef, già attuato a Gemona, proporzionale-progressivo che sarebbe garante nel salvaguardare le fasce deboli  e farebbe contribuire chi ha la possibilità di farlo.
Per quanto riguarda le uscite vi è stata una sostanziale conferma di previsione per tutti i servizi già in essere. Le associazioni culturali e sportive potranno usufruire degli stessi contributi dell’annata precedente.

Un capitolo a parte lo merita l’Associazione Crescere con i Piccoli che gestisce l’asilo Parrocchiale. In questo caso abbiamo appoggiato la richiesta del gruppo @rtegna e Oltre volta a dare all’associazione un maggior contributo per potere sostenere un servizio importante per la nostra comunità in serio pericolo dopo i tagli dei contributi verso le scuole paritarie attuati da Stato e Regione.

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