Dal Messaggero Veneto
sabato 29 novembre 2014
giovedì 27 novembre 2014
CALCOLO DELL’EXTRAGETTITO ERRATO: CONVOCATO CONSIGLIO COMUNALE D’URGENZA
E’ convocata per domani, venerdì 28 alle ore 14.00 la seduta di consiglio straordinario per tappare il buco creato dal calcolo errato dell’extragettito IMU.
E’ convocata per domani, venerdì 28 alle ore 14.00 la seduta di consiglio straordinario per tappare il buco creato dal calcolo errato dell’extragettito IMU.
A fronte di una previsione di 75.000€ l’extra gettito ammonta invece a 209.000€.
La seduta è convocata per ristabilire l’equilibrio di bilancio e trovare i 134.000€ che servono all’ente per pareggiarlo.
Oltre all’errore sull’extra gettito sembra che a fronte di una previsione Tasi di 90.000€ i cittadini di Artegna stiano pagando in proiezione molto di più.
Questo errato calcolo della Tasi servirà in parte per coprire il buco che verrà poi colmato con l’azzeramento di molte altre poste compreso l’avanzo.
lunedì 24 novembre 2014
Risposta ad interrogazione Su Convegno Montagna-Turismo
Consiglio Comunale del 24 novembre 2014
Il Sindaco ha elencato una miriade di indirizzi di Presidenti di Enti e Associazioni che la Presidente della Regione ha invitato a presenziare al Convegno su Montagna e Turismo che si è tenuto, su sua decisione nella sala consigliare del Comune di Artegna.
Per il Sindaco, questo elenco è la sua risposta all'interrogazione dei Consiglieri di minoranza.
giovedì 20 novembre 2014
Extragettito: La Regione strangola i Comuni
Imu e tasse, cento Comuni pronti alla class action
Il 6 dicembre a Gemona i primi cittadini potrebbero lanciare la sfida alla Regione. Urbani: azioni legali se non ci sarà un riequilibrio dei conti per chi ha pagato di più.Da Messaggero Veneto
giovedì 13 novembre 2014
Interrogazione su convegno montagna-turismo
Alla C.A. del Sig. Sindaco
del Comune di Artegna
P.C. alla Giunta Comunale
Oggetto: interrogazione sul convegno avvenuto in sala consiliare in data 07-11-2014 avente per
oggetto “Stati generali della montagna:. turismo sostenibile”.
I sottoscritti consiglieri Alessandro Marangoni, Riccardo Patat, Giovanni Mitri e Claudia Errico ai
sensi dell’art. 27 del “Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale di Artegna”
interrogano il Sindaco riguardo all’argomento in oggetto.
Egr. Sig. Sindaco,
venuti a conoscenza per caso dello svolgimento del convegno sopra citato in sala consiliare, che
prevedeva tra le altre autorità la presenza del governatore FVG Serracchiani e di altri esponenti di
spicco della giunta regionale, vista la sola presenza degli esponenti della giunta comunale di
Artegna le chiediamo:
- come mai non ha portato a conoscenza del convegno l’intero consiglio estendendo l’invito a
partecipare a tutti i consiglieri?
- non ritiene che, nonostante l’appuntamento rappresentasse una tappa di una serie di incontri
organizzata dalla regione, l’intero consiglio comunale avrebbe potuto arricchire il proprio
bagaglio conoscitivo partecipando alla serata? Su questo aspetto sottolineiamo la presenza
non di soli tecnici; anzi la presenza politica era molto folta.
- non crede che un convegno con questi argomenti, svolto ad Artegna alla presenza delle più
alte istituzioni regionali, meriti di essere portato a conoscenza della prima istituzione
democratica del paese ovvero il consiglio comunale?
- non ha pensato che l’argomento avrebbe potuto suscitare interesse per alcune associazioni
coinvolte sui temi come per esempio la Pro Artegna o il C.A.I. oppure per alcune attività
commerciali presenti nel nostro comune?
- ritiene giusto non aver messo a conoscenza la popolazione?
Oltre a quanto già richiesto le riportiamo di seguito un’importante punto del regolamento che
disciplina l’utilizzo della sala consiliare. Articolo 3: L’Amministrazione comunale consente l’uso
della sala Consiliare a Enti, Società, Associazioni, Gruppi che svolgono attività ricreative e/o
culturali in Artegna compatibilmente con il calendario di utilizzo ai fini amministrativi.
La sala Consiliare può essere concessa anche a Enti, Società, Associazioni, Gruppi per dibattere
argomenti di pubblico interesse, Liste Civiche ed ai partiti politici, purché quest’ultimi dispongano
di una sezione, o circolo, nel Comune di Artegna e la riunione sia pubblica e rivolta a tutta la
cittadinanza.
Considerando la Regione come un Ente le chiediamo:
-come è stata autorizzata la serata se essa non era pubblica? In merito nulla era stato
pubblicato sul sito internet comunale, nei locali pubblici o sulle bacheche;
-copia della domanda per l’utilizzo della sala ed anche la copia della relativa autorizzazione;
Richiedendo cortese risposta scritta e durante la prossima seduta del consiglio comunale le
porgiamo cordiali saluti.
Alessandro Marangoni
Riccardo Patat
Giovanni Mitri
Claudia Errico
mercoledì 12 novembre 2014
RIFORMA SANITARIA: LA VERITA’ VIENE A GALLA
RIFORMA SANITARIA: LA VERITA’ VIENE A GALLA
L’OSPEDALE DI GEMONA DIVENTERA’ UN PRESIDIO PER LA SALUTE
Le bugie hanno le gambe corte
anche se a dirle è il PD regionale, partito che ultimamente si è costruito
questa specie di immunità, un velo protettivo su tutto quello che fa o,
aggiungiamo noi, disfa!
Eh si, è giusto dire disfa. Dopo
la serata di Gemona organizzata dai comitati a difesa dell’ospedale San Michele
emerge finalmente, senza discussioni o sfumature, la verità riguardo a ciò che
comporta la riforma della Sanità regionale per il nostro comprensorio.
Nel poco spazio concessoci dalla
maggioranza che governa Artegna sull’ultimo numero di InformArtegna avevamo
potuto esprimere la nostra contrarietà verso una riforma, quella
Serracchiani-Telesca, che accentra tutto verso i grandi centri creando un forte
disagio per i territori pedemontani e montani già di per se penalizzati.
Ora chiarezza è fatta, anche se
per noi era tutto chiaro fin dall’inizio e potrebbe tradursi in una beffa
tremenda, in quanto tra poco l’ospedale San Michele non sarà più un ospedale. Possiamo
dire questo perché dopo la serata pubblica di Gemona, alla presenza di diversi
consiglieri regionali di tutti gli schieramenti, è emersa la verità ovvero che,
gradualmente (vedremo quanto!), l’ospedale San Michele:
-verrà convertito a presidio per la Salute e quindi non sarà più un ospedale;
-non avrà più il pronto soccorso che verrà tramutato in un punto di
primo intervento e accoglierà solo codici bianchi e verdi mentre non accoglierà
più codici rossi e gialli, con una disponibilità del servizio ad applicazione
totale delle riforma di 12 ore;
-non avrà più l’area di emergenza annessa al pronto soccorso;
-perderà una trentina di posti letto;
-avrà una sola ambulanza (sperando si muova assieme ad un medico);
-diventerà un grande poliambulatorio;
-avrà 8 posti letto per i degenti che non possono essere tenuti a casa
ma che verranno seguiti dai medici condotti e quindi, anche i medici condotti
di Artegna, a turno, andranno nel grande Poliambulatorio di Gemona.
Queste sono le certezze che sono
emerse e sulle quali nessun consigliere regionali del PD presente alla serata
(Cremaschi, Boem, Agnola) ha potuto mentire anche perché di fronte, oltre ad
avere i loro avversari politici (Zilli-Lega, Revelant-Ar, Riccardi-Fi, Novelli-Fi,
Savino-Fi) ed anche qualche alleato che la riforma non l’aveva votata (Pustetto-Sel),
si sono trovati una platea preparata ed anche molto arrabbiata. All’interno
della sala di Salcons era palpabile la tensione da parte di molti cittadini
consapevoli del tranello che questa riforma contiene per la pedemontana.
Va sottolineato che tutti i servizi
che secondo la Serracchiani e l’assessore alla Sanità Telesca verranno ampliati
o portati a Gemona per addolcire la pillola al comprensorio, sono servizi che
già ci sono e che funzionano. Serracchiani e Telesca tra l’altro hanno inviato
una lettera dicendo che non avrebbero potuto presenziare….
In questi giorni abbiamo letto su
un giornale locale un titolone con scritto “Serracchiani rassicura l’ospedale
non chiuderà”. Effettivamente non chiuderà ma come è ormai chiaro NON SARA’ PIU’ UN’OSPEDALE!
Condividiamo totalmente il
messaggio finale del Sindaco di Gemona Paolo Urbani il quale, a dir poco
arrabbiato, si è rivolto tra gli altri anche ai suoi colleghi sindaci facenti
parte del PD, che fino ad ora hanno appoggiato la riforma per non andare contro
al proprio partito. Il Sindaco di Gemona su di loro si è espresso dicendo senza
mezze parole: “PRIMA IL TERRITORIO E LA
NOTRA GENTE, DOPO IL PARTITO”.
Come potremmo non essere d’accordo
su questo; abbiamo sempre sostenuto QUESTO CONCETTO NATURALE e lo sosteniamo
anche ora su un argomento delicato come questa riforma sulla quale il nostro
Sindaco assieme alla Giunta comunale ed alla maggioranza al completo non ha
esitato ad allinearsi con la linea di partito, appoggiando la riforma, mettendo
in secondo piano il proprio territorio e ridicolizzando l’opposizione
preoccupata.
Ma prima o poi tutti i nodi
vengono al pettine!
Ora non ci resta che proseguire
questa battaglia, ringraziando i comitati a difesa del San Michele e
assicurando loro il nostro appoggio per riuscire a cambiare questa riforma e
garantire alla nostra gente un servizio
sanitario adeguato.
Urbani alza il tiro
GEMONA Il sindaco si scaglia contro il ridimensionamento "dell'unico Ospedale antisismico"
dal Gazzettinomartedì 11 novembre 2014
Ospedale, Gemona non vuole arrendersi
(dal Messaggero Veneto)
Gemona non si arrende e continua la sua battaglia a difesa dell’ospedale e ora, su invito del Coordinamento dei comitati, l’assemblea popolare ha votato con decisione il suo ordine del giorno per chiedere al Consiglio regionale di modificare la legge di riforma della sanità.Leggi su "Messagero Veneto"
mercoledì 5 novembre 2014
RIFLESSIONI SULLA SERATA PD A GEMONA
A distanza di ventiquattro ore non riesco ancora a
distogliere il pensiero dalla serata di ieri, organizzata dal PD di Gemona (o
dai PD del comprensorio), in cui ho avuto l’onore di ascoltare la Governatrice
fvg Serracchiani assieme all’assessore alla Sanità fvg Telesca. E’ stata, per quanto mi riguarda,
una serata di quelle imbarazzanti, che ti lasciano l’amaro in bocca e ti fanno
capire la qualità ed il livello di coloro che ti governano a gestiscono la
nostra sanità.
Ho potuto ascoltare la superficialità della Serracchiani su
un tema così importante; oltre a riempirsi la bocca di alcune frasi ridondanti
sull’ospedale di Gemona e per il nostro territorio come: implementeremo i
servizi; miglioreremo l’assistenza; aumenteremo l’assistenza domiciliare ecc…nulla
di concreto ha saputo dire o portare. Perché è evidente che le belle (neanche
tanto) parole per essere messe in pratica vanno riportate su un testo (legge)
ed approvate. E su questo mai la Serracchiani ha asserito paventando qualche
modifica dell’attuale testo che prevede un ridimensionamento dell’ospedale di
Gemona.
Evidentemente il governatore fvg, in altre faccende già
impegnato (PD nazionale), ha imparato un copione e non sa dire altro. Emerge
oramai in maniera palese che questa riforma, se non verrà modificata in tempi
brevi, penalizzerà enormemente il nostro territorio. L’ospedale di Gemona non
avrà più il pronto soccorso, non potrà più accogliere codici rossi o gialli,
avrà invece un semplice punto di primo intervento per accogliere i codici
bianchi e verdi mentre per quanto riguarda le degenze si trasformerà un una
sorta RSA e poco altro. Gradualmente, ma non molto, alla notte il presidio verrà
chiuso e chi passerà troverà la porta chiusa.
Tutto ciò secondo me è scandaloso, mi fa rabbrividire
pensando alla pedemontana ma non solo, anche a tutta quella parte montana (vedi
Canal del Ferro e Val Canale) sempre più lontana da un servizio sanitario di
prim’ordine ed al tarcentino che spesso indirizzava i propri cittadini verso
Gemona. C’è veramente da augurarsi che dal primo gennaio in poi nella nostra
zona delle patologie purtroppo comuni per le quali i tempi di intervento sono
fondamentali come gli infarti o gli ictus calino drasticamente altrimenti potremmo
veramente venire a conoscenza di brutte storie.
Una riflessione va fatta anche sull’Assessore Telesca la
quale mi dicono sia un assessore tecnico ma, caso strano, sulle domande
tecniche fa rispondere i tecnici. In questo caso per rispondere sui numeri
attuali dell’ospedale di Gemona ha fatto intervenire il Dirigente Marcolongo il
quale ha letto dei dati sbagliati. Il Dirigente, con fare saccente, snocciolava
dati tipo 35 interventi di pronto soccorso di cui 7 codici rossi 28 codici
bianchi e verdi nel 2013…immaginiamo nell’ultimo periodo del 2013.
Fortunatamente tra il pubblico era presente un’infermiera che prontamente, con
dati ufficiali, sbugiardava il Dirigente. Solo i codici rossi in quel periodo
erano stati ben 129. A quel punto il dott. Marcolongo annuiva e diceva di aver
sbagliato dati. INCREDIBILE, DICO INCREDIBILE!
A nulla valgono le scuse della Governatrice! Quando si
leggono dei numeri ci si può sbagliare ma qui si è oltrepassato il confine del
ridicolo, anche perché attorno ai numeri sbagliati è stato fatto il
ragionamento che giustificava la chiusura del pronto soccorso a favore del
punto di primo intervento.
Io sinceramente come piccolo amministratore, seppur di
opposizione, del nostro comune mi sono veramente sentito una volta ancora preso
in giro su un tema così importante.
Governatore e Assessore hanno dato prova di assoluta
impreparazione e superficialità sull'argomento e considerando che altre riforme
sono al vaglio di questa giunta mi auguro che questo pool di persone al servizio della Serracchiani non devasti irrimediabilmente il Friuli.
Alessandro Marangoni
BILANCIO E TRIBUTI: CI VUOLE PIÙ EQUITÀ!
Nella seduta
di consiglio dello scorso 3 luglio c’è stata la discussione
e di seguito l’approvazione del bilancio di previsione 2014 ed in seguito sullo
stesso vi è stata una sostanziosa variazione nella seduta del 04-10-2014. Come
già successo nel corso del 2013 il bilancio di previsione è stato presentato ad
annata abbondantemente in corso. Ciò si è reso obbligatorio, negli ultimi 2
anni in particolare, in quanto solo nella seconda metà dell’anno c’è stata chiarezza
per quanto riguarda i trasferimenti ordinari nei comuni da parte della Regione.
I trasferimenti ordinari sono ritornati su livelli sufficienti, come nel 2012,
in seguito ad un 2013 di forte calo. Per commentare con adeguatamente un
bilancio dovremmo scrivere almeno una decina di pagine rischiando seriamente di
annoiarvi per questo abbiamo deciso di soffermarci solo su alcune parti
fondamentali.
Una
rilevante importanza nelle voci di entrata del nostro bilancio è rappresentata
dalla parte tributaria. E’ su questo tema che abbiamo concentrato gran parte
dei nostri ragionamenti che vogliamo sottoporvi. L’introduzione della IUC che
comprende al suo interno l’Imu (sulle seconde case e terreni fabbricabili), la
TARI (tassa sui rifiuti) e la TASI (tassa sui servizi indivisibili) è stata la
principale novità di bilancio. La somma di queste, assieme all’addizionale
IRPEF aumentata nel 2014 dello 0,1% (40.000€
anche se il Sindaco si è ben guardato dal riportarlo su InformArtegna) ed ad
alcune piccole voci di imposte si attesta sui 975.854€. Nel 2013 le stesse voci
(ad eccezion fatta per le Tasi) portavano all’ente 963.155€. In pratica tra il
2013 ed il 2014 i cittadini di Artegna hanno visto aumentare le tasse verso
l’ente comunale globalmente per 12.600€.
Le nostre osservazioni in merito non si sono focalizzate sull’aumento (poco più
dell1%) ma sul metodo di distribuzione delle imposte. E’ indubbio infatti che
la TASI rappresenta una ulteriore anomalia che provoca una tassazione
distribuita in maniera poco equa e di seguito vi spieghiamo il perché. La TASSA SUI SERVIZI INDIVISIBILI
stimata per Artegna sui 90.000€ dovrebbe servire a coprire una parte di quei
servizi che riguardano la collettività come l’illuminazione pubblica o la
manutenzione delle strade ma il calcolo di essa si fa in base alla proprietà;
il metodo di calcolo è identico a quello dell’IMU. Proprio per questo ci sono
varie criticità che di seguito elenchiamo:
-chi vive in
affitto non paga pur usufruendo comunque delle strade e dell’illuminazione
pubblica alla stessa maniera di coloro che hanno una casa di proprietà piccola
o grande;
-non c’è una
vera agevolazione per le categorie meno abbienti (vedi anziani, famiglie
monoreddito, persone in particolare difficoltà);
-la TASI non tiene assolutamente in
considerazione il reddito.
In pratica
si tratta dell’ennesima patrimoniale che purtroppo, viste le caratteristiche della
nostra popolazione e delle nostre abitazioni, colpisce di più le fasce deboli.
La nostra proposta in merito è stata da subito quella di agire come molti
comuni della zona (nel nostro comprensorio quasi tutti) hanno fatto, ovvero,
tenere la TASI a 0 per le abitazioni lasciandola solo per le pertinenze andando
invece ad innalzare l’addizionale comunale Irpef di un ulteriore 0,1%. Ricordiamo
che l’addizionale Irpef si applica solo verso chi ha reddito, non si applica
sulle pensioni minime, non si applica su chi è in cassa integrazione. In
pratica viene pagata da chi può in proporzione al proprio reddito. La nostra
proposta non è stata accettata ma su
questo ragionamento, in attesa ormai delle nuove disposizioni nazionali, non
intendiamo desistere. Stiamo infatti valutando un metodo di addizionale Irpef,
già attuato a Gemona, proporzionale-progressivo che sarebbe garante nel
salvaguardare le fasce deboli e farebbe
contribuire chi ha la possibilità di farlo.
Per quanto
riguarda le uscite vi è stata una sostanziale conferma di previsione per tutti
i servizi già in essere. Le associazioni culturali e sportive potranno
usufruire degli stessi contributi dell’annata precedente.
Un capitolo
a parte lo merita l’Associazione Crescere con i Piccoli che gestisce l’asilo
Parrocchiale. In questo caso abbiamo appoggiato la richiesta del gruppo @rtegna
e Oltre volta a dare all’associazione un maggior contributo per potere
sostenere un servizio importante per la nostra comunità in serio pericolo dopo
i tagli dei contributi verso le scuole paritarie attuati da Stato e Regione.
martedì 4 novembre 2014
Il Partito Democratico, a Gemona spiega la Riforma Sanitaria
La presidente della Regione dà garanzie su mantenimento e aumento dei servizi. Ma i comitati e la gente protestano: vogliono garanzie sul pronto soccorso
GEMONA. L’infermiera dall’inflessione croata che bacchetta la Governatrice dall’accento romano. In mezzo, la paura della gente di perdere il pronto soccorso. Sì, perché a mettere in difficoltà Debora Serracchiani (facendole alzare la voce anche con un «porca miseria») sono stati almeno due gemonesi: l’infermiera professionale Zaga Balog, italiana appunto di origini croate, e il romano di nascita Mirko Ricci. Quest’ultimo ha mandato su tutte le furie la Governatrice chiedendole se si sentisse friulana come lui, essendo entrambi nativi di Roma. «Non le permetto di mettere in dubbio l’amore e l’attaccamento che ho per questa terra», la risposta. Leggi su Messaggero Veneto
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