Da
fine aprile nella ex Casa Anziani di via Menis sono ospitati 9
richiedenti asilo.
In
merito alla loro presenza ed al loro arrivo, ufficialmente non ci
siamo mai espressi anche perché va detto che a riguardo nessuno da
parte dell’Amministrazione ci ha mai chiesto quale fosse la nostra
opinione. Sull’argomento, molto complesso e che va al di là del
contesto paesano, avremmo senz’altro potuto fare una facile
polemica. Volutamente non l’abbiamo fatto; ma ora riteniamo sia
doveroso cominciare a fare un po’ di chiarezza per i cittadini
arteniesi. Anzitutto la messa a disposizione degli alloggi è stata
una decisione esclusiva del Sindaco che ovviamente ne ha facoltà in
quanto democraticamente eletto. Non sappiamo se, perlomeno, il primo
cittadino si sia consultato con la sua maggioranza; ma poco importa:
noi siamo stati informati a decisione presa! Prima di noi, però
sull’argomento sarebbe stato fondamentale sentire la popolazione ed
in questo caso non possiamo non mettere in evidenza i metodi
utilizzati per informare i cittadini: il giorno prima dell’arrivo
viene diramato nei locali pubblici un avviso, poi dopo due mesi con
tempismo tutt’altro che svizzero viene organizzata una serata
pubblica informativa. È
evidente che il coinvolgimento dei cittadini nella vita
amministrativa non rappresenta una priorità per il Sindaco e la sua
Giunta.
Siamo
stati presenti durante la serata informativa gestita dal primo
cittadino e dai soggetti terzi che si occupano dei richiedenti asilo
nel frattempo arrivati nel numero di 5 anche in un alloggio privato.
A
nostro avviso la serata, tardiva, è stata deludente; gli enti che si
occupano dei richiedenti asilo hanno snocciolato numeri ed informato
privi di documentazione lasciando forti dubbi ai pochi cittadini che
hanno fatto qualche domanda.
Amministrare un comune secondo noi deve
essere occasione di ascolto e confronto continuo con la popolazione
ed in questo caso tutto ciò è mancato.
Sulla riforma regionale degli enti locali purtroppo dobbiamo esprimere una forte preoccupazione. Attualmente Artegna è collocata nell’Uti Alto Friuli alla quale hanno aderito anche Trasaghis e Venzone mentre Gemona, Montenars e Bordano sono rimasti fuori. In consiglio comunale abbiamo dato parere contrario su questa Uti (unione territoriale) in quanto unisce comuni non confinanti tra loro, privi pertanto di quella continuità territoriale determinante per condividere progetti di questo tipo.
Infine, quando leggerete questo articolo, sarà già stata presa in Consiglio Regionale una decisione sul referendum abrogativo della riforma sanitaria, proposta che abbiamo sostenuto e per la quale abbiamo raccolto le firme. Ci auguriamo che l’Aula si esprima sull’ammissibilità, poiché riteniamo che su temi così importanti dare la parola ai cittadini sia fondamentale.
Il
Capogruppo Alessandro Marangoni
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