lunedì 20 giugno 2016

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE

Lunedì 20 giguno 2016 ore 18.30, presso la Sala Consiliare del Municipio di Artegna, convocazione del Consiglio Comunale.

1-Lettura ed approvazione verbali relativi alle deliberazioni assunte dal Consiglio comunale nella seduta del 28/04/2016;

2-Espressione di parere sulla delibera n.2 del 30/05/2016 dell’Assemblea dell’Unione Territoriale Intercomunale del Gemonese  “Approvazione Bilancio di Previsione 2016";

3-Espressione di parere sulla delibera n.3 del 30/05/2016 dell’Assemblea dell’Unione Territoriale Intercomunale del Gemonese  “ Modifiche allo Statuto dell’Ente”;

4-Comunicazioni del Sindaco.



La nostra attuale U.T.I.


ARTEGNA


TRASAGHIS


 VENZONE


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INTERVENTO DEL CAPOGRUPPO MARANGONI IN CONSIGLIO COMUNALE


Nel preannunciare il parere non favorevole da parte del nostro gruppo alle delibere che oggi ci vengono presentate in questo consiglio, vogliamo lasciare agli atti alcune fondamentali considerazioni in merito a quanto sta accadendo nel sistema degli enti locali della nostra regione, con particolare riferimento alla Uti di nostra competenza che parte, a nostro avviso, con evidenti criticità e fragilità. 

Nel ribadire la nostra totale contrarietà alla riforma degli enti locali FVG e alla creazione di un mostro amministrativo chiamato UTI, oggi il comune di Artegna si trova inserito all’interno dell’Unione Territoriale dell’Alto Friuli insieme ad altri due comuni, Trasaghis e Venzone. Una unione che non ha alcun senso, dal momento che raggruppa il nostro comune con altri comuni non confinanti e quindi senza continuità territoriale. Assieme a Trasaghis e Venzone, pur sforzandoci, non riusciamo ad intravvedere alcuna reale progettualità. Senza contare, inoltre, che il comune più popoloso e cioè Gemona del Friuli, ha bocciato lo Statuto non entrando così a far parte dell’Uti.

In questo quadro già critico e fragile, si inserisce poi la sentenza del Tribunale amministrativo regionale. Il già contorto tracciato della l.r. 26/2014 ha dovuto fare i conti con le pronunce del TAR regionale, le cui statuizioni hanno permesso di spazzare via l’obbligatorietà, dichiarando illegittimo l’esercizio del potere sostitutivo applicato dalla regione. 
Ci troviamo quindi davanti ad una Uti, quella dell’Alto Friuli, di fatto illegittimamente costituita e i cui atti conseguenti, emanati da un commissario ad acta illegittimo, sono da considerarsi nulli. Quale sarà quindi il destino di questa Unione? Di cosa stiamo parlando se, di fatto, questa Uti non esiste? 

Accanto a questa paradossale situazione, si aggiunga il fatto che la Giunta regionale, a fine 2015, licenzia un piano di fusioni di Comuni, all’interno del quale, la prima soluzione prospettata per il nostro è quella di fondersi con il vicino comune di Magnano in Riviera – strada che come gruppo, abbiamo sempre e convintamente cercato di proporre e seguire anche nel mandato precedente, rimanendo per molto tempo inascoltati – che però, tanto per sottolineare l’approssimazione con cui procede la Giunta regionale, si trova fuori dai confini dell’Uti dell’Alto Friuli e fuori anche dai confini della stessa Azienda Sanitaria. 

Sono tutti segnali, questi, che fanno riflettere sul modo con cui sta operando la Giunta Regionale: non ascoltando i territori, procedendo senza soste in una azione riformatrice a tutti i costi, senza tener conto della volontà di sindaci democraticamente eletti e imponendo le proprie “riforme” contro il volere degli stessi cittadini, salvo poi apportare continui e ripetuti correttivi ad una legge il cui impianto, oggi, è già stato stravolto e che si appresta a vedere la sua decima modifica, mercoledì in consiglio regionale.
 Si tratta, secondo noi, di uno strano modo di operare a tutti i livelli: c'è in effetti l'esigenza di riformare, ottimizzare ed efficientare le risorse ma tutta questa operazione va fatta con ampie conoscenze e rispetto dei territori, dei cittadini e degli amministratori locali. 
Riformare dovrebbe essere inteso come migliorare, mentre invece questo processo di cambiamento così mal fatto ed imposto sta diventando un chiaro fenomeno di peggioramento e di antidemocrazia finendo inevitabilmente per sfociare nella totale disaffezione della gente verso un diritto-dovere sacrosanto che è quello del voto!
Non ha alcun senso quindi esprimere un parere sull'inutile bilancio e sulle modifiche di statuto che togliendo Gemona, Montenars e Bordano certificano la pochezza di questa unione non si sa di cosa...!   

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