Gruppo Consigliare: ARTIGNE IN COMUN
Dal dicembre ad oggi
ci sono state solo due sedute di Consiglio, la prima il 15 gennaio mentre la
seconda si è svolta il 23 di marzo. La seduta di gennaio prevedeva la nomina
del nuovo revisore dei conti dopo le dimissioni della dott.ssa Petris. La
maggioranza ha proposto e votato il dott. Rag. Mizzaro mentre la nostra
proposta era quella di nominare la dott.ssa Bubisutti. Non contestiamo la
competenza del nuovo revisore, ma va ricordato a tal proposito che il dott.
Mizzaro oltre ad essere assessore nel comune di Tolmezzo ricopre l’incarico di
segretario del PD della conca tolmezzina: avremmo ritenuto politicamente
corretto che un incarico delicato come questo venisse assegnato ad un professionista
privo di incarichi politici.
Per quel che riguarda il riordino del sistema delle autonomie locali del FVG stiamo seguendo con impegno e spirito collaborativo l’iter della LR 26/2014, il cui obbiettivo è quello di riordinare in toto l’assetto degli enti locali, cercando di unire al meglio servizi, territori e comprensori per ottimizzare e migliorare la gestione dei servizi locali. Le legge prevede l’abolizione delle province e la creazione di 17 Unioni Territoriali Intercomunali. Artegna al momento è stata collocata nell’Unione dell’Alto Friuli orientale che parte dal nostro comune ed arriva fino a Tarvisio costituendo una unione, a nostro avviso, totalmente disomogenea. L’argomento richiederebbe un serio approfondimento: in sintesi vi diciamo che la riforma nel suo assetto non ci convince in quanto a fronte di un’abolizione di 4 province sembra crearne 17 più piccole. Abbiamo comunque condiviso un documento con tutto il Consiglio per chiedere alla Regione che Artegna venga inserita assieme a tutto il gemonese in un contesto territoriale omogeneo, comprendente quello collinare (Buja, Osoppo e Sandanielese) e il Tarcentino (Magnano, Tarcento) per sfruttare le numerose risorse al meglio. Se ciò non accadrà, sarà l’ennesima occasione persa.
Infine, nel corso dell’ultima seduta di consiglio abbiamo discusso la variante 15 del piano regolatore; il provvedimento più importante di essa prevede la mutazione da terreno industriale a terreno agricolo dell’ultima fetta di possibile espansione della zona industriale (ca 70.000mq). Avevamo chiesto, in attesa che la riforma regionale sopra citata finisse il suo iter definendo con precisione la collocazione di Artegna, di rinviare la discussione poiché non è ancora ben chiaro dove il nostro comune avrà le sue possibilità di sviluppo. La nostra richiesta non è stata accolta e di conseguenza il nostro voto alla variante è stato contrario poiché attualmente la variante chiude ogni possibilità di espansione industriale (a basso impatto ambientale) che ora, in tempi di crisi, può sembrare utopia; in futuro però questa potrebbe rivelarsi una scelta a dir poco infelice.
Per quel che riguarda il riordino del sistema delle autonomie locali del FVG stiamo seguendo con impegno e spirito collaborativo l’iter della LR 26/2014, il cui obbiettivo è quello di riordinare in toto l’assetto degli enti locali, cercando di unire al meglio servizi, territori e comprensori per ottimizzare e migliorare la gestione dei servizi locali. Le legge prevede l’abolizione delle province e la creazione di 17 Unioni Territoriali Intercomunali. Artegna al momento è stata collocata nell’Unione dell’Alto Friuli orientale che parte dal nostro comune ed arriva fino a Tarvisio costituendo una unione, a nostro avviso, totalmente disomogenea. L’argomento richiederebbe un serio approfondimento: in sintesi vi diciamo che la riforma nel suo assetto non ci convince in quanto a fronte di un’abolizione di 4 province sembra crearne 17 più piccole. Abbiamo comunque condiviso un documento con tutto il Consiglio per chiedere alla Regione che Artegna venga inserita assieme a tutto il gemonese in un contesto territoriale omogeneo, comprendente quello collinare (Buja, Osoppo e Sandanielese) e il Tarcentino (Magnano, Tarcento) per sfruttare le numerose risorse al meglio. Se ciò non accadrà, sarà l’ennesima occasione persa.
Infine, nel corso dell’ultima seduta di consiglio abbiamo discusso la variante 15 del piano regolatore; il provvedimento più importante di essa prevede la mutazione da terreno industriale a terreno agricolo dell’ultima fetta di possibile espansione della zona industriale (ca 70.000mq). Avevamo chiesto, in attesa che la riforma regionale sopra citata finisse il suo iter definendo con precisione la collocazione di Artegna, di rinviare la discussione poiché non è ancora ben chiaro dove il nostro comune avrà le sue possibilità di sviluppo. La nostra richiesta non è stata accolta e di conseguenza il nostro voto alla variante è stato contrario poiché attualmente la variante chiude ogni possibilità di espansione industriale (a basso impatto ambientale) che ora, in tempi di crisi, può sembrare utopia; in futuro però questa potrebbe rivelarsi una scelta a dir poco infelice.
Il Capogruppo
Alessandro Marangoni
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