Sanità: i sindaci votano il piano, ma Gemona non ci sta
Borghi: «Nel 2015 nessuna attività sarà sospesa». Così passa la linea di credito. Urbani però dice di no: siamo l’Azienda dei poveri tanto che i primari fuggonodi Piero Cargnelutti
GEMONA. Una linea di credito verso la direzione della nuova Azienda sanitaria Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli, in attesa che tutte le osservazioni e le criticità sollevate dagli amministratori sul futuro assetto sanitario sia preso in considerazione seriamente, e soprattutto compaia sui documenti ufficiali. Così i sindaci dei diversi ambiti che rientrano nel nuovo territorio aziendale (ce n’erano 41 su 68 Comuni) hanno dato il loro via libera al Piano attuativo locale (Pal) della Aas3 ieri pomeriggio nel corso dell’assemblea che si è riunita nell’aula magna dell’ospedale “San Michele”. Ma Gemona ha detto no con il sindaco Urbani.
«Di fronte a una direzione aziendale pronta a condividere con noi le scelte, propongo di aprire una linea di credito, approvando il Pal, a condizione che le nostre istanze siano raccolte»: così ha concluso i lavori durati oltre due ore il presidente dell’assemblea dei sindaci Gianni Borghi, ricordando che «questo Pal non prevede assolutamente la sospensione per il 2015 di alcuna attività sanitaria». E così Borghi ha convinto anche gli ultimi scettici fra gli amministratori presenti ad approvare un documento rispetto al quale non sono mancati però, come si diceva, i voti contrari di Gemona, Bordano e Montenars, e l’astensione dei sindaci dell’ambito codroipese assieme a quelli di Osoppo, Resia e Moggio...continua quì sul Messaggero Veneto..
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