giovedì 26 marzo 2015

I Sindaci votano il piano sanitario

Sanità: i sindaci votano il piano, ma Gemona non ci sta

Borghi: «Nel 2015 nessuna attività sarà sospesa». Così passa la linea di credito. Urbani però dice di no: siamo l’Azienda dei poveri tanto che i primari fuggono

GEMONA. Una linea di credito verso la direzione della nuova Azienda sanitaria Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli, in attesa che tutte le osservazioni e le criticità sollevate dagli amministratori sul futuro assetto sanitario sia preso in considerazione seriamente, e soprattutto compaia sui documenti ufficiali. Così i sindaci dei diversi ambiti che rientrano nel nuovo territorio aziendale (ce n’erano 41 su 68 Comuni) hanno dato il loro via libera al Piano attuativo locale (Pal) della Aas3 ieri pomeriggio nel corso dell’assemblea che si è riunita nell’aula magna dell’ospedale “San Michele”. Ma Gemona ha detto no con il sindaco Urbani.
«Di fronte a una direzione aziendale pronta a condividere con noi le scelte, propongo di aprire una linea di credito, approvando il Pal, a condizione che le nostre istanze siano raccolte»: così ha concluso i lavori durati oltre due ore il presidente dell’assemblea dei sindaci Gianni Borghi, ricordando che «questo Pal non prevede assolutamente la sospensione per il 2015 di alcuna attività sanitaria». E così Borghi ha convinto anche gli ultimi scettici fra gli amministratori presenti ad approvare un documento rispetto al quale non sono mancati però, come si diceva, i voti contrari di Gemona, Bordano e Montenars, e l’astensione dei sindaci dell’ambito codroipese assieme a quelli di Osoppo, Resia e Moggio...continua quì sul Messaggero Veneto..

martedì 24 marzo 2015

UTI Unioni Territoriali Intercomunali

Proposta di modifica al riordino territoriale varato dalla Regione

Il Consiglio Comunale di Artegna ha approvato con voto unanime la delibera dell'OdG - L.R. 26/2014 - Riordino del sistema Regione-Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia. Piano
di riordino territoriale e adesione all’Unione territoriale Intercomunale (art.4);


Si vorrebbe in pratica far parte all'area storica del gemonese che a sua volta si auspicherebbe di creare un'unione con il tarcentino. Si creerebbe così un comprensorio di comuni che occuperebbero un territorio simile e omogeneo di circa 57.000 abitanti.
La proposta regionale indicherebbe una suddivisione diversa che comprende il gemonese e quindi anche il nostro comune in un'area che ingloba la Valcanale e Canal del Ferro fino a Tarvisio . (vedi mappa quì) Giustamente i comuni della suddetta area, a vocazione montana, vorrebbero rimanere autonomi e montani.

sabato 21 marzo 2015

L’elenco dei partiti che potranno avere il 2 per mille

L’elenco dei partiti che potranno avere il 2 per mille


In un modo o nell’altro, i poveri partiti devono pur sopravvivere per garantire all’Italia un minimo di democrazia e di pluralità. Ecco allora che, per finanziarli, arriva il 2 per mille dell’Irpef.    Link da "Agenzia delle Entrate"

domenica 15 marzo 2015


Ideologia gender all’asilo: si interessa anche Pisapia

Il discusso progetto presente negli asili di Trieste prende piede anche in altre amministrazioni di sinistra


......L’ennesima sconfitta della famiglia italiana che, questa volta, si deve realmente preoccupare per come vengono educati i loro bambini fin dall’asilo, fa gioire il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini...continua su "Il Giornale d'Italia"

giovedì 12 marzo 2015

Per i possessori di armi

...da Polizia di Stato..

Unioni Territoriali Intercomunali

Come già accennato il Sindaco di Artegna approva questo accorpamento di territori intercomunali ma allo stesso tempo firma un documento che vorrebbe modificarlo.

Interessante pure l'articolo de "il Friuli.it" dove si deduce che il piano è fatto ma manca la funzione del CAL.

Apertura politica bipartisan nel ridiscutere le funzioni del Cal

Autonomie locali - Incontro tra Anci e i capigruppo del Consiglio regionale del Fvg

11/03/2015
C’è interesse, apertura politica e disponibilità da parte dei capigruppo del Consiglio regionale nel discutere e rivedere funzioni e collocamento del Consiglio delle autonomie locali: è quanto emerso dall’incontro indetto da Anci e cui erano presenti, oltre all’ufficio di presidenza Anci e al Presidente del Cal Ettore Romoli, Cristiano Shaurli (PD), Rodolfo Ziberna (Forza Italia), Giulio Lauri (SEL), Eleonora Frattolin (Movimento 5 Stelle), Pietro Paviotti (Cittadini), Paride Cargnelutti (NCD).

Con la riforma degli enti territoriali, la regione si trova a costruire un nuovo sistema basato sulla fondamentale dualità tra Regione e Comuni: proprio in tale scenario, Anci chiede che il Cal sia l’organo di raccordo tra la regione e il sistema dei territori anche con capacità di proposta politica.

“Il nuovo Cal con le nuove funzioni – ha affermato il presidente di Anci Mario Pezzetta – può essere strumento per reinterpretare le ragioni dell’autonomia regionale che stanno nella specificità dei territori”

Il presidente Romoli si è dichiarato pronto a collaborare e sostenere l’azione di Anci per un nuovo Cal più autonomo ed autorevole.

Secondo Ziberna “Il Cal deve esaltare la capacità propositiva dei comuni ed essere quindi incardinato nel consiglio regionale per una sua maggiore autonomia.”

Per Paviotti “Anci pone un problema serio che va affrontato in modo approfondito per trovare il modo di conferire autorevolezza e indipendenza al Cal affinché i comuni siano protagonisti anche della proposta politica.”

Anche Shaurli ha confermato che “è interesse di tutti, centro destra e centro sinistra, che il Cal abbia un ruolo rafforzato: la proposta di allocarlo nel consiglio significa dare una valenza politica ai pareri del Cal. Tale impostazione è diretta conseguenza della riforma delle autonomie locali appena approvata”.

Lauri ha sottolineato che “la maggiore autonomia del Cal non deve comportare un aumento dei costi o dei tempi delle decisioni: bisognerà trovare il giusto equilibrio tra il rispetto dei passaggi decisionali e la rapidità di azione. “

Anche Cargnelutti ha manifestato interesse verso le istanze di Anci “perché la regione non può prescindere dall’apporto dei comuni che senza dubbio potrebbe arricchire l’azione del legislatore”.

È quindi con soddisfazione che il presidente Pezzetta ha chiuso l’incontro con i capigruppo “perché hanno dimostrato grande disponibilità e anche di condividere la posizione per cui il Cal debba essere luogo fondamentale di confronto ed iniziativa politica.”

Anci si impegna a far pervenire nei prossimi giorni ai capigruppo un documento approfondito e tecnicamente motivato sulla base del quale possano approfondire ulteriormente le proposte di Anci.( da il Friuli.it )

POS obbligatorio per esercenti e professionisti


Quanto ci sono costati i processi a Berlusconi?


martedì 3 marzo 2015

Ora ci vogliono i campi di accoglienza per i profughi  “di ritorno”

Appena sbarcano da noi, fanno une regolare domanda di asilo; poi però proseguono il loro cammino e cercano fortuna in altri paesi dell’Europa .
Poi  succede che vengono fermati per un controllo e se si scopre che sono presenti sulla rete Eurodac (il sistema  che li scheda e prende loro le impronte digitali al momento del loro arrivo); vengono rispediti nel primo paese in cui hanno richiesto asilo per la prima volta (trattato di Dublino)
L’Italia visto la sua posizione geografica, sarà costantemente sotto pressione e dovrà riprendersi in carico anche migliaia e migliaia di persone che avevano lasciato già il territorio per loro volontà riportandoli da noi contro voglia. E questi sono gli aiuti che l’Europa ci da per combattere queste emergenze?